giovedì 22 dicembre 2011

The wicked game : Il gioco musicale di natale

Siete in macchina. Considerando il periodo, molto probabilmente nel traffico. In coda al casello, al semaforo, all'ingresso del centro commerciale. L'unica cosa che vi separa da una crisi di nervi certa è la vostra autoradio. Quindi su i finestrini, accendiamo lo stereo, pump up the volume e.. e.. non funziona! Qualcosa deve essersi fulminato o deve essere stato mordicchiato da qualche strano insetto che ha preso la residenza nella vostra macchina. E ora? La lancetta della sopportazione si avvicina pericolosamente ed inesorabilmente nella zona rossa.. Niente paura! Ho per voi il nuovo giochino quattro stagioni, che salverà voi e i vostri malcapitati vicini di traffico da un esplosione di ira!

Durante un viaggio in macchina verso Foligno, ho creato insieme alla mia cara e dolce metà, anche lei, chiaramente, appassionata di musica, questo simpatico gioco musicale. Non l'abbiamo ancora battezzato, lascio a voi lettori questo onore.
Essendo stato creato in macchina, il gioco non prevede carta, penna o aggeggi di altra fattura, a parte eventualmente un cronometro per segnare il tempo.

Le regole sono semplici:

a turno si propone una parola. Una qualunque, la prima che ci viene in mente, e se ne considerano anche tutte le possibili trasposizioni linguistiche. L'altro, a questo punto, in un tempo definito (diciamo 5 minuti) ha due possibilità:

 - pronunciare il titolo di una canzone che includa la parola scelta, compreso di artista/gruppo a cui appartiene
 - "cantare" almeno una strofa di un brano qualunque soddisfacendo i criteri di cui sopra, quindi la strofa deve contenere la parola scelta. Anche in questo caso, il giocatore di turno è tenuto a dire titolo e artista/gruppo a cui la canzone appartiene.

Appena un giocatore pronuncia il titolo di una canzone o ne canta la strofa, il turno passa all'altro giocatore che procede a sua volta a trovare il brano. Se entro il tempo limite il giocatore di turno non riesce a trovare un brano, il gioco si ferma. A questo punto, per suggellare la vittoria, l'altro giocatore deve pronunciare un ulteriore brano, seguendo i principi soliti.

A voi la scelta se fare la migliore delle tre oppure proseguire ad oltranza fino all'arrivo.
Una possibile variazione (consigliabile per viaggi o code molto lunghe) è quella di usare una categoria piuttosto che una parola (esempio: numeri, giorni della settimana, colori).

Bene! Non resta che andare a fare qualche acquisto e provare subito il nostro nuovo gioco! Chiaramente potete usarlo anche come salvavita durante le feste natalizie, quando la minaccia della tombola incomberà sulle vostre teste.

Si ringrazia phphoto2010 per la foto

domenica 18 dicembre 2011

Video killed the radio stars: Il cinema per la musica

Arti visive e musica camminano sulla stessa strada da sempre, scambiandosi artisti, influenze, storie. Il cinema in particolare, ereditando quasi naturalmente quello che era appannaggio dell'opera teatrale, ha dato nell'ultimo secolo nuova vita a questo sodalizio, portando spesso i protagonisti ad intrecciare i due percorsi.
La storia, e cronisti decisamente più dotati di me, ci raccontano di centinaia di musicisti che hanno prestato e che continuano a farlo grazie al cielo, il loro sapere al cinema, creando alcuni fra i più alti momenti della genialità umana (troppo spesso messa in discussione soprattutto negli ultimi tempi, ma ne parleremo in seguito). Quello su cui rifletto oggi invece riguarda il percorso inverso, artisti della celluloide che si immolano sull'altare della musica, chi raccontando storie chi cimentandosi proprio nella composizione.

Nella mia piccola ma curata collezione scorgo alcuni titoli che voglio consigliare a chi non abbia mai avuto il piacere di vedere. Non è una classifica, semplicemente sono nell' ordine in cui la mia zoppicante memoria me li propone.

Cadillac Records
La storia di Leonard Chess e della sua storica Chess Records, la casa discografica che ci ha regalato artisti leggendari come Chuck Berry, Etta James, Muddy Waters e Howlin Wolf. Film ben fatto che narra con ironia ma anche molta drammaticità, la storia di un periodo sociale ed artistico molto importante.



Quasi famosi (Almost Famous)
Un salto negli anni '70, rincorrendo una band di fantasia che incarna tutti gli stereotipi del caso: la ricerca del successo, la voglia di fuggire dalla realtà, il rifugiarsi nella musica, la fragilità con cui si affrontano i grandi cambiamenti, tutto questo raccontato dagli occhi di un ragazzino che intraprende la sua strada da redattore della rivista Rolling Stones. Divertente ed emozionante.



Still Crazy
La storia di una band che dopo aver vissuto l'apice e il tracrollo vuole riprovarci... 20 anni dopo! Un film molto divertente che mette a nudo quelle che sono gioie e dolori del mettere (e mantenere) insieme una band.



Music Graffiti 
Anni '60. I The Wonders finalmente hanno la loro possibilità di ascendere dalla cantina alle radio e le televisioni di tutto il mondo. Anche qui scelte difficili e fragilità umana minano il percorso verso la realizzazione dei propri sogni. Film molto divertente prodotto da Tom Hanks.


Piano, Solo
La storia drammatica ed emozionante di Luca Flores, musicista intenso e di gran talento, sopraffatto dalla sua estrema fragilità. Un bravissimo Kim Rossi Stuart ci regala la vita di una stella che si è spenta troppo presto.


Velvet Goldmine
Film che narra la storia del Glam Rock più come movimento culturale che come genere musicale. Velatamente ispirato alla vita di David Bowie con tanti riferimenti agli artisti di un epoca sicuramente controversa, racconta con una decadente poetica la nascita e la deriva di uno dei tanti movimenti nati con l'intento di cambiare il mondo.



I love Radio Rock
Altra divertente commedia che romanza la storia di una nota radio pirata inglese degli anni 60 che trasmetteva pop e rock h24. Molto divertente!



E per il 2012 ci attendiamo un nuovo film interpretato niente meno che da Tom Cruise, il quale vestirà i panni di Stacee Jaxx, rocker (fittizio) di fine anni 80, bello e maledetto. Il film si intitolerà Rock of Ages e dal trailer rilasciato pochi giorni fà, sembrerebbe una parodia in stile broadway della scena hard rock anni '80, con una colonna sonora da memorabilia (Twisted Sisters, Def Leppard, Foreigner, Poison e tanti altri).



sabato 8 ottobre 2011

The Pusher: L'importanza di chiamarsi "negozio di dischi"

Il rapporto con i fornitori è di fondamentale importanza. Se puoi contare su qualcuno che sa di cosa hai bisogno a volte giocando in anticipo sulle tue necessità, il godimento sarà prolungato e assicurato. In questo panorama, lo spacciatore di dischi riveste quindi un ruolo quasi cruciale nella crescita della propria sensibilità musicale. Sicuramente stabilire il primo contatto non è semplice. Ricordo ancora con piacere, il primo approccio, agli inizi degli anni '90, ad un negozio di dischi. Ricordo la sensazione di smarrimento una volta varcata la soglia, con una voce nella testa che recitava :"ok, sei dentro, non fare quella faccia, fai finta di essere a tuo agio e chiudi la bocca!". Le piccole e paffute mani che sfogliavano nervosamente centinaia di copertine di CD e dei pochi vinili ancora in circolazione cercando disperatamente un nome, un'immagine conosciuta per potermi riscattare annuendo e assumendo in viso l'espressione tipica "eh.. bello questo! ce ne fossero ancora di album cosi..". E poi ad un tratto quella voce che squarciò il silenzio tra una traccia e l'altra del disco di sottofondo: << Hai bisogno di una mano? >>. No. Non ho bisogno di una mano a farmi prendere un' infarto. E poi posso farcela da solo. Ora perchè ho 13 anni non significa che sono stupido.. << Emh, si grazie stavo cercando la colonna sonora del film dei Blues Brothers.. >>. Il burbero e alto figuro mi scrutò per qualche istante prima di sentenziare << Mmm. Colonne sonore. Secondo scaffale a destra >>. Ancora oggi penso che tutto sommato come primo acquisto non fu' così male.
Crescendo poi conobbi altri spacciatori, ognuno con le sue fissazioni e con i suoi modi di fare, grazie ai quali posso dire di aver imparato delle lezioni importanti, tipo cosa significa amare un disco o un artista al punto tale da sentire il bisogno viscerale di dirlo a più persone possibili oppure la felicità di sentirsi parte di qualcosa, di una comunità di pazzi con le mani bucate, capace di emozionarsi davanti all'ultimo disco di Peter Gabriel.

Ed ora? L'avvento del digitale ha indubbiamente cambiato il modo di fruire la musica nell'ultima decade. Il tanto compianto Steve Jobs è riuscito ad attuare una rivoluzione senza precedenti nel campo della discografia. Raccogliendo l'eredità di tanti altri precedenti pionieri, non ha solo creato un supporto con un design e delle funzioni indubbiamente all'avanguardia, ha instillato nella gente l'idea che quello sarebbe stato il futuro da li a pochi anni. Chiaramente ci prese, o forse è meglio dire che riuscì a trainare tutti verso la sua visione dato che anche chi ostinatamente decise di non acquistare prodotti Apple, si trovò un lettore MP3 in tasca. Ma questa fu solo una parte del piano, indubbiamente la più faticosa a mio avviso. Già perché fra la massa di futuristi che chiedevano a gran voce un cambiamento e The Pirate Bay che faceva quel che poteva per accontentare la mole di affamati di musica, convincere anche i discografici che il futuro era ormai diventato presente fu un gioco da ragazzi. Ora abbiamo centinaia fra piattaforme e store on-line che vendono in formato digitale album o singole canzoni a cifre finalmente ragionevoli e direttamente fruibili sul proprio supporto, oppure, per i nostalgici dell'alta fedeltà, vasti cataloghi di album in CD e vinile, in grado di arrivare a destinazione in pochi giorni.
Tutto questo per un appassionato di musica come me è assolutamente meraviglioso ma, come la storia ci ha insegnato, ogni rivoluzione ha un prezzo. Chi ne paga le spese infatti sono i nostri amati spacciatori, che riescono a stento a sopravvivere grazie a chi ancora crede che entrando in un negozio di dischi, non si riporta a casa solo un oggetto del desiderio ma molto, molto di più.

Per la foto si ringrazia castle79

venerdì 7 ottobre 2011

Junkie

Quello che adoro delle riviste di musica sono le classifiche. Probabilmente fa inconsciamente parte del nostro modo di mettere ordine nel caos primordiale che un'ingenua quanto pericolosa domanda tipo: "Qual'e' il tuo album preferito dei Pink Floyd?" puo' generare. Chi ha letto (o per i pigri come me, visto la trasposizione cinematografica) Alta Fedeltà capirà cosa sto dicendo.
Bene, il nostro amato Rolling Stone ha pubblicato la classifica delle 10 peggiori canzoni degli anni '80, votate democraticamente dal pubblico. Ai partecipanti del poll va tutta la mia stima: sceglierne solo 10 è stato davvero un duro lavoro!

Fra le nomination appaiono brani e artisti che tutto sommato non mi aspettavo, tra cui il povero Bobby McFerrin. La carrellata è comunque interessante e divertente (soprattutto per i video clip fra l'esilarante e il raccapricciante).

Buon divertimento!

http://www.rollingstone.com/music/photos/readers-poll-the-10-worst-songs-of-the-1980s-20111006

Three to get ready: Si comincia..

La musica è sempre stata la mia passione, inutile negarlo. Chiunque mi conosce da abbastanza tempo sa che quello con la musica è un rapporto, nonostante tutto, per me indissolubile. Come una relazione complicata piena di alti e bassi, soddisfazioni, frustrazioni, tradimenti, ma che alla fine è sempre li a tirarti su, ad emozionarti, a stimolarti ancora quando pensi che tutto sia ormai già detto e fatto.

Quello che sta nascendo oggi probabilmente non ha alcun senso ma è un tributo che sento di dovere a questa cara compagna. Un blog sulla musica. Originale vero? Ne sentivate la mancanza, certo.. qualcuno però ha detto che nella vita è importante seguire l'istinto e avere fiducia, perché quello che non ci è possibile carpire dal presente, diverrà chiaro quando, a molti anni da oggi, ci guarderemo indietro ad osservare il lavoro fatto.

Sono le 11:00 del mattino, il mio naso sta tornando come nuovo e Dave Brubeck si destreggia in sottofondo, mentre le nuvole si addensano davanti alla mia finestra.

Let's start..